SELEZIONE

La razza Piemontese dispone di un programma selettivo articolato ed innovativo, che è rivolto al miglioramento tanto dei caratteri legati alla produzione della carne, quanto di quelli legati alla funzionalità e salute degli animali allevati.

Il programma prevede un ampio utilizzo dell’Inseminazione Artificiale e l’adozione delle più sofisticate metodologie per la valutazione genetica dei riproduttori.

OBIETTIVI DI SELEZIONE

Per una razza da carne la produzione di animali in grado di crescere rapidamente, di avere rese elevate alla macellazione, con carcasse conformate ed un’alta incidenza di tagli di qualità è di primaria importanza.

Per questo motivo, tra gli obiettivi selettivi della Piemontese, sono particolarmente rilevanti l’accrescimento e la muscolosità degli animali, senza trascurare l’efficienza di trasformazione della razione, che consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse alimentari a livello aziendale.

Accanto a questi aspetti, il programma selettivo si pone l’obiettivo di produrre fattrici in grado di partorire agevolmente vitelli sani e privi di anomalie alla nascita, dotate di un apparato locomotore efficiente ed, in generale, di mettere a disposizione degli allevatori animali docili e facili da gestire.

CARATTERI E DATI UTILIZZATI

I caratteri di accrescimento, muscolosità, docilità e locomozione sono rilevati all’interno del Centro Genetico, attraverso la prova di performance cui sono sottoposti i torelli candidati ad essere selezionati per l’Inseminazione Artificale. Gli stessi caratteri sono rilevati anche attraverso la valutazione morfologica delle bovine presenti negli allevamenti.

L’esito del parto in termini di facilità (spontaneo, assistito, difficile, taglio cesareo) è rilevato dai controllori zootecnici delle Associazioni Regionali Allevatori, che visitano mensilmente tutti gli allevamenti iscritti al Libro Genealogico, assieme alle caratteristiche (peso, conformazione da carne, vitalità, eventuale presenza di anomalie) dei vitelli neonati.

L’esito del parto, dipende dalla combinazione di due diversi fattori genetici: il primo, legato alla dimensione del vitello, costituisce il carattere Facilità di nascita, il secondo, legato alla capacità di partorire della bovina che a sua volta dipende dalla dimensione dell’area pelvica e dalla dilatazione, costituisce il carattere Facilità di parto. Data la relazione negativa esistente tra i due fattori, vengono considerati entrambi per ottenere un miglioramento complessivo dei parti.

VALUTAZIONI GENETICHE

L’ottimizzazione del programma selettivo ha portato alla definizione di due diversi indici selettivi: l’Indice Carne, orientato verso la selezione di riproduttori per ottenere animali da macello e l’Indice Allevamento, diretto maggiormente a selezionare i riproduttori per la rimonta femminile.
Lo scopo delle valutazioni genetiche è la produzione degli indici genetici. Questi esprimono il valore genetico dei riproduttori e sono utilizzati per la selezione dei migliori soggetti (tori per l’Inseminazione Artificiale, bovine negli allevamenti, tori per la monta naturale). Tutti gli indici genetici sono calcolati con il modello BLUP Animal Model, che garantisce le migliore precisione della valutazione genetica. Per i caratteri legati al parto (Facilità di nascita e di parto) la valutazione incorpora anche le informazioni genomiche ottenute da un panel di circa 35.000 marcatori genetici SNP. Gli indici dei singoli caratteri sono aggregati per costituire gli indici di selezione, che sono lo strumento attraverso cui sono scelti i tori di Inseminazione Artificiale.

SCHEMA SELETTIVO

  1. Accoppiamenti programmati tra i tori di Inseminazione Artificiale e le Madri di Toro. Queste sono le bovine che si trovano nel miglior 5% della razza per Indice Carne o Allevamento. Da questi accoppiamenti derivano i 220 vitelli che sono introdotti ogni anno nel Centro Genetico per l’effettuazione della Prova di Performance.
  2. Prova di Performance dei 220 soggetti sino a 12 mesi di età (valutazione di accrescimento, muscolosità, docilità, locomozione).
  3. Selezione dei migliori 40 soggetti sulla base degli Indici Carne ed Allevamento
  4. Trasferimento dei 40 tori nelle strutture del Centro Tori e produzione del materiale seminale
  5. Prova di progenie dei 40 tori per misurarne la facilità di nascita e di parto e le caratteristiche dei figli alla nascita. La prova di progenie prevede la distribuzione, randomizzata tra gli allevamenti, di circa 400 dosi di seme per toro, in modo da garantirne l’impiego in differenti condizioni ambientali e su bovine di diverse linee genetiche.
  6. Selezione dei migliori 25 tori sulla base degli Indici Carne ed Allevamento al termine delle prove di progenie.
  7. Distribuzione sul mercato del seme dei 25 tori selezionati, esecuzione degli accoppiamenti programmati e riavvio del ciclo selettivo.

RISULTATI

In 20 anni di selezione l’accrescimento degli animali è migliorato di oltre 100gr al giorno e la muscolosità di 1 punto sulla scala da 1 a 9 usata per misurarla

RISULTATI

Negli ultimi 15 anni sono state migliorate tutte e due le componenti genetiche che determinano l’esito dei parti, nonostante la loro correlazione non favorevole